Sindrome di Osgood-Schlatter
Quando un bambino, in età compresa tra i 10-14 anni per i maschi e gli 8-13 anni per le femmine, lamenta dolore alle ginocchia, dobbiamo subito pensare alla sindrome di OSGOOD-SCHLATTER. Questa sindrome è una causa molto frequente di dolore nella parte anteriore del ginocchio. Si riscontra nei ragazzi che praticano sport come il basket, la ginnastica, il calcio e la pallavolo o altre attività che richiedono corsa e/o salto.

DETTAGLI DELLA TERAPIA
METODO, TEMPI E RECUPERO
PERCHE’ SI VERIFICA?
QUALI SONO I SINTOMI?
COME SI FA LA DIAGNOSI?
COME SI CURA?
PERCHE’ SI VERIFICA?
E’ una malattia determinata dal sovraccarico che il tendine rotuleo, quindi il muscolo quadricipite, esercita a livello della sua inserzione a livello del tubercolo tibiale. I punti di inserzione muscolari infatti, sono quelli più sollecitati dalle contrazioni muscolari perché costituiscono il punto fisso che aziona la leva ossea; nei bambini le estremità ossee non sono ancora calcificate, ma sono formate da cartilagini di accrescimento che permettono l’allungamento dell’osso stesso in fase di sviluppo. Dunque esercitando sport in maniera scorretta, ovvero non eseguendo stretching priva dell’attività sportiva o non eseguendo una buona fase di riscaldamento prima di iniziare l’attività sportiva, si determina un sovraccarico muscolo-tendineo, per cui la contrazione del quadricipite causa avulsione o microavulsione dell’apofisi del tubercolo tibiale.
QUALI SONO I SINTOMI?
Il bambino o adolescente riferisce:
- dolore a livello di uno o entrambi le ginocchia a livello anteriore in assenza di una storia di trauma diretto
- può essere più o meno presente gonfiore locale localizzato sopra il tubercolo tibiale e sul tendine rotuleo distalmente.
- dolore che aumenta con l’attività, in particolare durante la corsa, il salto, in posizione accovacciata, durante la salita delle scale
- il dolore migliora con il riposo, riducendosi dopo alcuni minuti o ore dal termine dell’attività
- il dolore, con il passare del tempo, si presenta non solo durante l’attività sportiva, ma anche in maniera persistente, costante e di grado più severo.
COME SI FA LA DIAGNOSI?
La diagnosi è prevalentemente clinica. Si procede:
- anamnesi iniziale per valutare le abitudini del paziente e le caratteristiche della sua sintomatologia
- indolenzimento
- gonfiore
- ispessimento del tendine rotuleo
- ingrossamento della tuberosità tibiale
- il dolore può essere riprodotto dall’estensione del ginocchio contro resistenza e dalla flessione attiva o passiva dello stesso.
COME SI CURA?
Il trattamento è conservativo e consiste:
- riposo iniziale, soprattutto da salti, arrampicate, affondi/accosciate e anche dalle scale
- lavoro decontratturante e di allungamento sul muscolo quadricipite
- Utilizzare FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei) per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione locale
- Utilizzo di una fascetta subito sotto alla rotula che, premendo sul tendine rotuleo in zona inserzionale, scarica il tendine di una parte della contrazione e rinforza proprio l’attaccatura del tendine
- Applicare del ghiaccio per 20 minuti ogni 2 o 4 ore e dopo aver svolto l’attività.